In queste brevi note, per adeguarci a una prassi comune, useremo indifferentemente i termini “meridiana” e “orologio solare” per indicare genericamente lo stesso strumento.

In realtà una meridiana è un orologio solare che marca soltanto il mezzogiorno e che ha, pertanto, una sola linea oraria.

L’orologio solare è invece uno strumento che c’informa anche sulle altre ore.

 

La meridiana è costituita essenzialmente da tre elementi: il piano che riceve l’ombra, lo stilo che la produce e le linee orarie. Nelle meridiane più comuni, cioè quelle tracciate sulle pareti degli edifici, il piano è ovviamente verticale; a seconda poi dell’orientamento del muro rispetto alla direzione Nord-Sud, il tracciato assume forme diverse.

Lo stilo, cioè l’elemento che produce l’ombra, può avere diverse fogge secondo la particolarità dello strumento: stilo perpendicolare al piano, stilo inclinato, piastra forata ecc.

Per quanto riguarda le linee, poiché la meridiana riflette i movimenti del Sole, oltre alle rette orarie è possibile tracciare delle linee che ci permettono di conoscere l’inizio delle stagioni o particolari date.

Nel passato gli antichi usarono diversi sistemi orari per la misura del tempo e di conseguenza realizzarono altrettanti tipi di orologi solari. In alcune vecchie meridiane troviamo tracciati orari che indicano le ore italiche, in uso fino alla fine del settecento, o le ore babiloniche. Generalmente però gran parte delle meridiane che troviamo sparse sul territorio indica l’ora civile o francese introdotta in Italia con la venuta di Napoleone.

La classica meridiana a ore civili indica l’ora vera locale: vera, perché fornita dal Sole reale, quello che vediamo passare in cielo, locale, perché l’astro passa in istanti diversi nei vari meridiani della Terra. Per questo motivo ogni qualvolta segna le ore dodici è veramente metà del giorno nel posto in cui l’orologio è stato tracciato.

Questo tipo di ora, per motivi astronomici, non è però costante. Rispetto a un orologio comune, che marcia con regolarità e indica un tempo convenzionale, la meridiana anticipa o ritarda nel corso dell’anno secondo un andamento ciclico facilmente calcolabile. Affermazioni del tipo: "... quella meridiana è sbagliata perché non è in accordo con il mio orologio da polso..." sono errate. A "sbagliare" è semmai l’orologio meccanico costretto a segnare un’ora artificiosa imposta dal progresso a dispetto delle leggi immutabili del cosmo. Per adattare la meridiana ai comuni orologi è possibile tracciare, generalmente sulla linea del mezzogiorno, ma volendo anche sulle altre ore, una curva a forma di "otto" allungato, detta lemniscata. Su questa curva, che tiene conto degli scarti temporali tra la meridiana e l’orologio, è possibile leggere l’ora che tutti usiamo quotidianamente.